Questa volta si è fatta un po’ attendere la replica dell’Assessore Marchegiani alle nostre osservazioni sul nuovo affidamento del Bastione Sangallo, ma purtroppo neppure una ponderazione prolungata ha giovato alla qualità delle risposte: il Vicensindaco infatti si barcamena tra sconcertanti fake news e giustificazioni non richieste.
Tanto per cominciare, prima Marchegiani rivendica di non essere obbligato dalla legge a pubblicizzare sul sito istituzionale e sulla stampa il nuovo affidamento, essendo sufficiente l’asettica pubblicazione dell’avviso sull’Albo Pretorio, poi però finge di dolersi della prevista scarsa partecipazione alla gara. Premesso che nessuno ha mai messo in dubbio il rispetto della legge per quanto riguarda tempi e modalità di pubblicazione, un semplice annuncio sul sito istituzionale e alla stampa avrebbe di certo incentivato le manifestazioni d’interesse, anche perché sospettiamo che non tutta la cittadinanza spulci quotidianamente l’Albo Pretorio. Abbiamo quindi gioco facile a definire quelle di Marchegiani lacrime di coccodrillo.
Ribadiamo che la procedura negoziata sia stata scelta al posto di quella aperta, più che per una risibile questione di costi, al fine di restringere la partecipazione, altrimenti non si spiegherebbe il limite massimo di cinque associazioni ammesse a presentare le proprie offerte, quando la legge stabilisce che debbano essere invitati almeno cinque operatori economici.
Sul capitolo bar, invece, il Vicesindaco racconta vere e proprie fake news, tra l’altro contraddicendo quanto da lui stesso affermato rispondendo ad una nostra interrogazione del luglio 2016: non è affatto vero che all’epoca del primo affidamento non fosse possibile adibire uno spazio interno alla somministrazione di alimenti e bevande e che solo un successivo confronto con la Soprintendenza fece emergere questa opportunità. Marchegiani stesso, infatti, ci informò che già nel febbraio 2014 furono inviate a Soprintendenza e ASUR alcune relazioni tecniche relative anche al punto ristoro, e che i pareri di tali enti al riguardo furono positivi. Inoltre, ovviamente, non esiste alcuna norma che imponga all’Amministrazione di omettere nell’avviso pubblico l’attività di somministrazione tra quelle oggetto della concessione, guarda caso l’unica mancante rispetto all’elenco completo delle attività riportate nel capitolato.
Secondo Marchegiani, la previsione di una proroga della concessione rientra tra le facoltà dell’Amministrazione, “basta che sia prevista”. Eppure l’articolo 175 del codice dei contratti afferma testualmente che le clausole dei documenti di gara “non possono prevedere la proroga della durata della concessione”. Chissà se l’Assessore alla Legalità avrà qualcosa da ridire…
Nessuno ha mai adombrato che con il nuovo affidamento si intendessero “privilegiare amici e parenti”, anche se la vicenda del cittadino interessato a partecipare alla gara e depistato dagli uffici comunali qualche dubbio purtroppo lo fa sorgere. In ogni caso, per gli innumerevoli motivi che abbiamo esposto qui e nei giorni scorsi, e visto che il consiglio comunale del 12 dicembre è saltato per carenza di atti all’ordine del giorno, protocolleremo oggi stesso un’interrogazione a risposta scritta, affinché sia fatta chiarezza al più presto su una serie impressionante di anomalie.
Excusatio non petita, accusatio manifesta? Noi speriamo ovviamente di no, ma abbiamo bisogno di risposte credibili per poterlo dire con certezza.
Lista Civica MOVIMENTO CINQUE STELLE FANO – movimento5stelle.it
Hadar Omiccioli, Marta Ruggeri, Giovanni Fontana