Passeggiando per Fano, non è difficile accorgersi che si perpetua la cattiva abitudine di lasciare spalancate le porte di diversi negozi, con l’aria condizionata accesa a tutto spiano. Il fenomeno è particolarmente sgradevole e contraddittorio in una città che ha dichiarato due anni fa l’emergenza climatica e in un contesto globale alle prese con la crisi energetica. Evidentemente, i vertiginosi rincari delle bollette, nei fatti, non hanno prodotto nemmeno l’effetto, almeno questo positivo, di alzare la soglia dell’attenzione sui temi del risparmio energetico.
Sulla scia dell’esempio di città più grandi come Parigi e Firenze, lanciamo al Sindaco Seri la proposta di adottare anche a Fano un’ordinanza che disponga, almeno fino alla fine della stagione estiva, in caso di accensione degli impianti di condizionamento, l’apertura delle porte per il solo tempo necessario al passaggio dei clienti, al ricambio d’aria e alle operazioni funzionali all’esercizio, come le consegne. Possono essere previste eccezioni, sulla falsariga dei provvedimenti adottati altrove, per esempio per quelle attività che hanno spazi all’aperto di pertinenza e richiedono il passaggio continuativo del personale, oltre ai negozi situati nei centri commerciali o dotati di dispositivi idonei ad evitare la dispersione termica.
La cittadinanza è sensibile al tema dello spreco energetico, come dimostrano le tante segnalazioni che ci sono pervenute, e sappiamo che in passato anche alcuni istituti scolastici si erano fattivamente interessati alla questione avanzando proposte concrete all’Amministrazione Comunale.
Se la politica locale vuole davvero dimostrarsi attenta alle grandi sfide ambientali, rispetto alle quali siamo già in grave ritardo, deve partire anche da esempi come questo, che magari hanno una ricaduta relativa nel contesto generale, ma che rappresentano un segnale molto significativo nei confronti della cittadinanza al fine di promuovere comportamenti responsabili e improntati alla sostenibilità.